La soddisfazione del cliente nasce dall’ascolto. Sempre | Andrea Tebaldi

La soddisfazione del cliente nasce dall’ascolto. Sempre | Andrea Tebaldi

🔊 La soddisfazione del cliente nasce dall’ascolto. Sempre.

Quando si parla di rumore e bonifiche acustiche, la tecnologia non basta.
Serve metodo, serve esperienza… ma soprattutto serve ascoltare il cliente.

👉 Raccogliere feedback prima, durante e dopo l’installazione è fondamentale per garantire risultati concreti e un intervento davvero efficace. È da lì che passa la qualità del lavoro e la fiducia finale.

Nel caso di una recente azienda cliente, che superava i limiti di legge al confine, il percorso è stato chiaro e rigoroso:

🔍 1. Sopralluoghi e indagine fonometrica accurata

Per comprendere a fondo il fenomeno sul campo e identificare le sorgenti critiche.

🧩 2. Progettazione di un piano di bonifica acustica ottimale

Unendo dimensionamento acustico e fluidodinamico per garantire:

  • il rientro nei limiti normativi,
  • l’inserimento perfetto dei dispositivi antirumore nelle linee dell’impianto,
  • zero alterazioni del processo produttivo.

🛠️ 3. Scelta dei dispositivi e supporto al cliente nella selezione dei fornitori

Il tutto basato su criteri tecnici, prestazionali e di affidabilità.

📐 4. Supervisione e controlli durante le fasi di installazione

Per assicurare che ogni elemento venga montato correttamente e rispetti il progetto.

📊 5. Collaudo acustico finale e relazione certificata

Con dati chiari, verificabili e confrontabili con l’ante operam.
La conferma più importante: il rientro nei limiti di legge e un cliente pienamente soddisfatto.

🎯 Il ruolo del consulente acustico non è vendere soluzioni… ma trovare quella giusta.
E questo è possibile solo unendo competenza tecnica, presenza sul campo e ascolto continuo del cliente.

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Il rumore nei ristoranti: un problema invisibile (ma molto fastidioso) | Andrea Tebaldi

Quante volte ci è capitato di entrare in un ristorante o in una pizzeria con l’intenzione di trascorrere una serata piacevole ma dopo pochi minuti ritrovarci a urlare per farci sentire dal nostro interlocutore?

Il rumore eccessivo nei locali è un problema sempre più diffuso — e spesso sottovalutato da chi gestisce l’attività.
Non si tratta solo di comfort: un’acustica sbagliata può influenzare in modo diretto la soddisfazione del cliente e, di conseguenza, la sua decisione di tornare o meno.

Un problema che costa caro (anche se non si vede)

Molti ristoratori investono tempo, energie e risorse per migliorare la cucina, il servizio, l’arredamento… ma trascurano un elemento fondamentale dell’esperienza del cliente: l’ambiente sonoro.

Un locale con elevato riverbero, superfici dure e nessun trattamento acustico può rapidamente trasformarsi in un luogo dove si fa fatica a comunicare, ci si stanca prima e il tempo di permanenza, e di conseguenza di consumo, si riduce.

Eppure, basterebbe poco per migliorare radicalmente la situazione:

  • Pannelli fonoassorbenti integrati nell’arredo;
  • Soluzioni decorative e non invasive;
  • Interventi leggeri e poco costosi, spesso senza dover chiudere il locale.

Piccoli accorgimenti che possono fare una grande differenza in termini di comfort, percezione del brand e fidelizzazione del cliente.

Se Due vengono Tre se ne vanno…

Qual è la cosa più preziosa per ogni realtà commerciale?
👉 Il cliente.

Ci vuole tempo, dedizione e pazienza per fidelizzarlo.
E basta un solo momento di disagio per perderlo.

A quanti di voi è capitato di pensare:

“Qui si mangia bene… ma il rumore è insopportabile. Non credo tornerò!”

Ecco, quel pensiero è una perdita silenziosa — ma reale — per chi gestisce il locale.

Conclusione

Investire nel comfort acustico non è un lusso: è un gesto di attenzione verso il cliente, una scelta intelligente per chi punta alla qualità e alla fidelizzazione.
Perché l’esperienza del cliente non passa solo dal palato, ma anche… dalle orecchie.

Insonorizzare non basta. Bisogna misurare | Andrea Tebaldi

Insonorizzare non basta. Bisogna misurare | Andrea Tebaldi

Hai appena installato una barriera acustica, una cabina fonoisolante o un rivestimento fonoassorbente?

🎯 Come fai a sapere se ha davvero funzionato?

👉 I rilevamenti acustici ante e post operam sono fondamentali per:

✔ Verificare l’efficacia dell’insonorizzazione

✔ Rispettare le normative vigenti

✔ Dimostrare il miglioramento acustico con dati certificati

Con Consulenza Acustica Tebaldi, hai il partner giusto al momento giusto: esperienza tecnica, strumentazione professionale e competenza normativa.

📊 Report dettagliati, misurazioni certificate e risultati che… non si sentono più!

🔗 Scopri di più su: www.acusticatebaldi.it

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 L’importanza dei rilievi acustici Ante e Post Operam | Andrea Tebaldi

L’importanza dei rilievi acustici Ante e Post Operam | Andrea Tebaldi

Sempre più aziende nel settore delle insonorizzazioni eseguono monitoraggi acustici in loco, sia prima che dopo l'installazione dei sistemi di mitigazione. Questi rilievi permettono di ottenere dati reali sul comportamento acustico delle macchine nell'ambiente, aiutando i progettisti a creare sistemi di insonorizzazione più efficaci e sicuri.

Vantaggi:

  • La rilevazione è oggettiva e considera anche le eventuali riflessioni sonore causate da pareti, pavimenti e coperture.
  • Le vibrazioni strutturali, spesso veicolo di medie e basse frequenze, sono individuabili solo con una verifica esperta sul posto.
  • I rilievi possono smentire i dati acustici dichiarati dal costruttore, poiché l'usura e altri fattori possono aumentare la rumorosità nel tempo.
  • Dopo la realizzazione delle opere di mitigazione, i rilievi acustici di collaudo verificano immediatamente l'efficacia dell'insonorizzazione, offrendo un servizio apprezzato dal cliente finale. I dati raccolti inoltre permettono all’impresa di creare un prezioso archivio di collaudi reali, aumentando il proprio know-how aziendale.

Anche Stopson Italiana, per un importante progetto per il quale dovrà insonorizzare 12 pompe di recupero, si è affidata a Consulenza Acustica Tebaldi per registrare, analizzare ed elaborare i dati sul rumore ante e post operam. 

Il mio contributo non si è fermato alla mera raccolta e “conta finale” si è tradotto anche nel consigliare e accompagnare il cliente verso le soluzioni migliori, tenendo conto delle prerogative di installazione che non sempre sono le più agevoli. 

Avvalersi di esperti del settore, già nelle fasi iniziali (ante operam) riduce sensibilmente l’entità di problematiche (post operam) dispendiose e spesso poco risolutive.

Per informazioni e sopralluoghi:  

http://www.acusticatebaldi.it 

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A presto,

Geom. Andrea Tebaldi

Limiti di esposizione Art. 189 del D.Lgs. 81/08 | Andrea Tebaldi

Limiti di esposizione Art. 189 del D.Lgs. 81/08 | Andrea Tebaldi

La scorsa settimana ho eseguito il monitoraggio acustico in un'azienda sul mio territorio, un marchio prestigioso e una realtà importante che garantisce parecchi posti di lavoro.

La macchina “incriminata”, su cui prestano servizio a turno per 24 ore al giorno gli addetti, misura come picco 97 dB (A) con una media di emissione di 92 dB (A), quando il limite di legge contempla ben altri parametri di esposizione giornaliera (1).

Da una puntuale osservazione si evidenzia che l’ingombro dell’impianto è alquanto contenuto, pertanto l’insonorizzazione non presenta particolari difficoltà. A fine sessione di misura, recandomi in ufficio dal responsabile della sicurezza, che mi aveva gentilmente convocato, e alla presenza del responsabile della manutenzione e del direttore di stabilimento, inizio a spiegare la situazione dello stato di fatto, elenco le possibili soluzioni suggerendo, secondo la mia esperienza, la più performante.

Si tratterebbe di una cabina insonorizzante, completa di vari varchi d’accesso per garantire agli operatori di accedere con la stessa comodità e libertà attuali, data la presenza di parecchi impianti arei che rendono improponibile una copertura fissa, propongo inoltre dei Baffles fonoassorbenti appesi al soffitto dello stabilimento, così da evitare la propagazione e la riflessione sia verso l’alto che verso l’ambiente circostante, la cui manutenzione prevede essenzialmente solo pulizie di routine.

Superate le prime perplessità, e fornendo il mio totale supporto tecnico ante e post operam, abbiamo trovato la soluzione in grado di conciliare le esigenze: contenere i costi di installazione e manutenzione proteggendo il benessere dei dipendenti riportando il rumore entro i limiti di legge. La sicurezza dei lavoratori è un diritto, la tutela un dovere che va garantito e la strada da percorrere spesso è più semplice e risolutiva delle iniziali reticenze.

Tutto sommato...basta una spolverata!

1) Art. 189 del D.Lgs. 81/08. I limiti vengono definiti rispetto a una esposizione giornaliera al rumore (Lex8h espresso in dB(A): valore medio dei livelli di esposizione giornaliera a rumore per una giornata lavorativa nominale di 8h.

Il valore inferiore di azione è stato fissato dal legislatore in Lex,8h pari a 80 dB(A), il livello superiore di azione Lex,8h è pari a 85 dB(A), e il livello limite di esposizione professionale Lex,8h è pari a 87 dB(A)

 

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